
03 Mar Arrivederci Superlega! La Gioiella retrocede, tutto lo sport tarantino ad un passo dalla catastrofe
L’epilogo più amaro. La Gioiella Prisma, cade in casa contro Verona ed alza bandiera bianca salutando la Superlega. Manca il guizzo, la fame, la capacità di azzannare con la forza della disperazione un avversario più forte, che ha onorato la battaglia, costringendo i rossoblu all’onta di una retrocessione in A2, nella quale, probabilmente il rammarico maggiore non deve riguardare l’ultimo frame ma la complessiva incompiutezza di una stagione nata con altre (ed alte, ndr) ambizioni e terminata nel peggiore dei modi. Perde il volley, perde Taranto, perde in ultima istanza la Gioiella che dovrà trovare la forza per restare baluardo.
A sancire il salto indietro è il Tie Break, fotografia della stagione della compagine di coach Boninfante, che ci prova, e sembra anche riuscirci ma poi nel momento del massimo sforzo si scioglie, facendo svanire le speranza di festa dei duemilacinquencento supporters accorsi sui gradoni del PalaMazzola.
Occorre fermarsi, per comprendere cosa ne sarà della pallavolo made in Taranto, quali saranno i programmi di Antonio Bongiovanni ed Elisabetta Zelatore, ultimo (valoroso, nonostante la retrocessione) avamposto di tarentinità anche nel mondo sport, residua speranza in una landa ora più che mai desolata ed arida nei fatti, mentre all’orizzonte i Giochi del Mediterraneo appaiono sempre più prossimi.
Ripartire è un diritto della città, ma sopratutto un dovere della proprietà, della comunità, dell’imprenditoria, della politica che adesso fattivamente deve stringersi attorno alle macerie sportive che restano sotto il cielo di Taranto, contribuendo come accade in ogni dove d’Italia, alle mire di un panorama sportivo dopo aver complessivamente toccato il fondo, ora necessita di risalire.