
16 Lug Lettera aperta dello scrittore Alessandro Brunello al sindaco di Taranto: «Non firmi l’accordo sull’ex Ilva, scelga il coraggio»
Una lettera aperta al sindaco di Taranto, Piero Bitetti, per dire «no» all’accordo di programma sull’ex Ilva. A scriverla è lo scrittore Alessandro Brunello, trasferitosi da Milano a Taranto nel 2022 e autore del libro di successo Cambio Vita, Vado al Sud (Salani Editore). Con parole appassionate, Brunello chiede al primo cittadino un gesto di rottura: non firmare un accordo che, a suo dire, prolungherebbe un modello economico e industriale ormai fallimentare.
«Questa è un’occasione storica, un bivio morale e civile. Può scegliere di essere il primo sindaco di Taranto a non piegarsi. Se lo farà, sarà ricordato dalla storia. Dai tarantini», scrive Brunello nella lettera.
Lo scrittore rivolge anche un appello alla mobilitazione degli artisti, degli intellettuali e del mondo culturale italiano, affinché facciano sentire la propria voce contro l’accordo sul futuro dell’ex Ilva. Un invito che si inserisce in un più ampio movimento dal basso, che da anni propone un’alternativa al modello dell’acciaio.
«L’ex Ilva è un catorcio, lo sa anche lei nel profondo della coscienza. Non sarà facile, ma resistere e dire no oggi è l’unica scelta dignitosa», prosegue Brunello, riferendosi direttamente a Bitetti, eletto da poco primo cittadino.
Brunello racconta di aver scelto Taranto «per amore dei tarantini, per rispetto verso le loro radici e le loro cicatrici» e ricorda l’incontro avuto con Bitetti in campagna elettorale. «Quando le ho stretto la mano l’ho chiamata sindaco. Lei ha sorriso e ha risposto: “Non sono ancora sindaco… speriamo”. Il punto è proprio qui: speriamo, in una città che da trent’anni pensa di essere senza speranze».
Nel suo appello, lo scrittore cita anche due figure simboliche del risveglio culturale della città, Diodato e Michele Riondino, sottolineando come l’impegno dal basso – di cittadini, comitati e associazioni – abbia già immaginato un futuro diverso per Taranto.
«Può diventare l’uomo che ha avuto il coraggio di dire “basta” – scrive – Basta al ricatto occupazionale, alla monocultura dell’acciaio, a un impianto energivoro e mortifero che consuma miliardi e restituisce malattia e marginalità».
La conclusione della lettera è un ultimo appello, forte e sentito:
«Dia inizio a una nuova era per Taranto. Non firmi. Impegni tutta la sua forza per chiudere l’ex Ilva e guidare la città verso un’alternativa concreta. Lo faccia, e sarà ricordato per sempre. Il coraggio conviene».
A seguire, riportiamo la versione integrale della lettera