
09 Ago Accordo di programma, l’assessore Cataldino: “No a decisioni senza certezze”
Con un comunicato a firma dell’assessore comunale all’attuazione del programma, Gianni Cataldino, l’amministrazione di Taranto interviene nel dibattito sull’Accordo interistituzionale di programma, ribadendo la necessità di un confronto con il Governo basato su elementi concreti: scenari industriali chiari, dati sanitari e ambientali verificabili, garanzie per l’occupazione e fondi certi per bonifiche e riconversione.
Riportiamo di seguito il testo integrale del comunicato.
“Nelle ultime settimane, il sindaco di Taranto ha mantenuto un profilo istituzionale rigoroso, evitando di rispondere agli attacchi provenienti dalla stampa locale e nazionale, nonché da parlamentari vicini alle posizioni del Governo. È stata una scelta dettata da serietà e senso di responsabilità, che pone il bene della città al di sopra di ogni logica di schieramento politico.
Dispiace constatare che, in questo percorso, non tutti abbiano mostrato la stessa volontà di affrontare la sfida di compiere scelte nuove, diverse dal passato, per non compromettere il bene comune e la serenità di una comunità che merita risposte solide e condivise.
Durante la riunione dei capigruppo consiliari dell’altra sera, avevo percepito la possibilità di un punto di unità dal quale ripartire, pur nelle diversità, per fare fronte comune. Quella convergenza non si è realizzata, ma continueremo a cercarla, perché siamo convinti che l’unità, anche nelle differenze, sia la via più forte per difendere Taranto.
Abbiamo sempre rispettato gli impegni presi con il Governo, chiedendo tempo per un confronto serio e documentato, non imposizioni calate dall’alto. Per questo riteniamo che convocare un Consiglio Comunale sulla base di un testo vuoto e privo di certezze tecniche sarebbe solo un’illusione di democrazia. Il “no” all’Accordo interistituzionale di programma non è chiusura, ma la condizione necessaria per discutere su basi reali: scenari industriali concreti, dati sanitari e ambientali verificabili, garanzie su lavoro e salute, fondi certi per bonifiche e riconversione.
Ci si accusa di tentennare. Certo, solo gli stolti hanno certezze assolute. E proprio quel tipo di certezze, negli anni, ha consegnato Taranto a una lunga sofferenza sanitaria, sociale ed economica. Noi no: valutiamo, analizziamo, decidiamo — e lo facciamo con responsabilità — senza delegare ad altri il futuro della nostra comunità.
Per questo abbiamo già detto con chiarezza tre no che pesano e contano: no alla nave rigassificatrice, no allo spegnimento degli altoforni nel 2039 e no a un’AIA a carbone per altri dodici anni. Tre scelte nette, maturate non per compiacere interessi esterni, ma per difendere il diritto di Taranto a decidere la propria strada: sicura, sostenibile e giusta.
Dire “no” oggi non significa rifiutare il futuro, ma scegliere quello giusto: un’industria che non metta a rischio i lavoratori, non avveleni le famiglie e lasci in eredità opportunità, non nuove emergenze. Se accettare senza condizioni vuol dire condannare Taranto a restare il capro espiatorio della siderurgia italiana, il vero tradimento sarebbe dire “sì” oggi e abbandonare la città domani.
Chiedo a tutti di liberare il pensiero dagli schemi del passato e di confrontarsi, con coraggio, per trovare un’azione comune. Il nostro è un messaggio chiaro al Governo: trattate Taranto da pari, o non trattate affatto”.
Gianni Cataldino
Assessore comunale all’attuazione del programma