
24 Set Porto di Taranto, USB in piazza contro la petroliera destinata all’aviazione israeliana
(di Giovanna Calabrese)
Non solo acciaio e cantieri: il porto di Taranto è diventato nelle ultime ore il centro di una protesta che guarda ben oltre i confini locali.
Una manifestazione promossa dall’USB – Unione Sindacale di Base – si è svolta per denunciare l’arrivo della petroliera SEASALVIA incaricata del trasporto di 30.000 tonnellate di greggio destinato all’aviazione militare israeliana.
Al fianco dell’USB hanno partecipato lavoratori, studenti, attivisti di Taranto per la Palestina. Il corteo si è svolto in modo pacifico, muovendosi dal porto concludendosi a Palazzo di Città, con una richiesta chiara: trasparenza sulle operazioni portuali e una presa di posizione netta delle istituzioni locali sul possibile coinvolgimento del porto di Taranto in dinamiche belliche internazionali.
I manifestanti hanno espresso forte preoccupazione per il potenziale utilizzo dello scalo ionico come snodo logistico per rifornimenti militari legati al conflitto in Medio Oriente, chiedendo che il porto non diventi complice – neppure indirettamente – di operazioni di guerra.
Nel corso della serata è poi arrivata la conferma che la SEASALVIA non attraccherà a Taranto.
La notizia, diffusa inizialmente da fonti portuali, è stata confermata anche da Eni, che ha dichiarato che il rifornimento non sarebbe stato effettuato.
Sul luogo erano presenti le pattuglie delle forze dell’ordine, che hanno monitorato la situazione.