Qualità della vita 2025, Italia divisa: Taranto scende al 99° posto
Nord in crescita, Mezzogiorno in affanno. La città dei due mari perde terreno ma intravede spiragli per la ripartenza
L’edizione 2025 dell’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita conferma un’Italia ancora profondamente divisa. In testa alla classifica tornano Trento e Bolzano, territori in cui oltre il 60% dei cittadini si dichiara soddisfatto della propria vita e dove gli indicatori relativi a ecosistema urbano, servizi e sicurezza superano ampiamente la media nazionale. Nella top ten domina il Nord, mentre Milano, Roma e Bologna recuperano posizioni grazie alla solidità economica e alla qualità dei servizi.
Nel complesso emergono alcuni segnali positivi:
– retribuzioni medie in crescita di 703 euro;
– aumento del valore aggiunto pro capite;
– maggiori investimenti in energie rinnovabili.
Tuttavia, permangono criticità strutturali: il calo della natalità, il rallentamento della produzione industriale e disuguaglianze sociali sempre più marcate.
Il Mezzogiorno rimane la zona più fragile del Paese. Tutte le ultime 22 province in classifica sono infatti meridionali.
In Puglia, Bari resta la migliore al 66° posto, seguita da Lecce, Bat, Brindisi e Foggia. A chiudere la graduatoria regionale c’è Taranto, che registra un nuovo peggioramento.
Il capoluogo ionico perde altre cinque posizioni e si ferma al 99° posto su 107 province.
Taranto è 9ª in Italia per indice di solitudine, con un’alta presenza di nuclei monofamiliari. Alcuni indicatori mostrano comunque elementi positivi: la città dei due mari migliora nel capitolo giustizia e sicurezza, dove sale al 63° posto (+11 posizioni).
Il resto degli indicatori, però, racconta una situazione complessa:
- Occupazione: Taranto è ultima in Italia (107° posto).
- Ricchezza e consumi: scende al 95° posto (–15 posizioni).
- Cultura e tempo libero: crollo al 98° posto.
- Ambiente e servizi: 93° posto, penalizzata da una raccolta differenziata tra le più basse del Paese e da un contesto ambientale influenzato dai grandi insediamenti industriali.
- Demografia e società: nuovo arretramento di 15 posizioni, fino al 95° posto, a causa di natalità ridotta, popolazione anziana in crescita e saldo migratorio negativo.
Il quadro delineato dal Sole 24 Ore è severo e mette in luce fragilità ormai consolidate. Ma indica anche una direzione possibile: trasformare la coesione sociale e il forte radicamento della comunità in volani per migliorare i servizi, attrarre nuove opportunità e costruire un modello di sviluppo più sostenibile e provare a risalire la china.


