
04 Ago Festival della Valle d’Itria: svelati i titoli del 2026. Il tema sarà “Mediterraneo”
Martina Franca – Conclusa con grande successo la 51ª edizione del Festival della Valle d’Itria, che ha visto protagonista la musica come veicolo di riflessione sul presente, l’organizzazione guarda già al futuro annunciando i titoli della prossima edizione, in programma per il 2026. Il tema scelto dalla direttrice artistica Silvia Colasanti sarà “Mediterraneo”, inteso come culla del mito, crocevia di culture e mare accogliente. Un filo conduttore che promette di unire la proposta artistica a un’esplorazione profonda della nostra identità storica e culturale.
“Il Mediterraneo sarà punto di partenza per riflettere sul nostro tempo attraverso la musica. Un invito a guardare al passato per comprendere meglio il presente”, spiega Colasanti, che ha appena chiuso con soddisfazione la sua prima edizione da direttrice artistica del Festival.
Tra le opere in programma per la 52ª edizione spicca “Carmen” di Georges Bizet, proposta nella versione originale composta per l’Opéra-Comique, mai eseguita in forma scenica in tempi moderni e per la prima volta rappresentata musicalmente in Italia. In cartellone anche un dittico Novecentesco: “La favola di Orfeo” di Alfredo Casella (1932) e “Pulcinella” di Igor Stravinskij (1920). A completare la trilogia, il barocco “Lo schiavo di sua moglie” di Francesco Provenzale (1672), confermando la vocazione del Festival per la riscoperta di rarità musicali e per il dialogo tra epoche e stili.
Il presidente della Fondazione Paolo Grassi, Michele Punzi, sottolinea: “Volevamo proiettare il Festival nel futuro, mantenendo però intatta la sua identità. La risposta del pubblico e della critica dimostra che la sfida è stata vinta. L’annuncio anticipato dei titoli 2026 è il segno di una macchina organizzativa efficiente e in piena salute”.
L’edizione appena conclusa, intitolata “Guerre e pace”, ha presentato tre nuove produzioni: “Tancredi” di Rossini con i due finali originali (Venezia e Ferrara, 1813), la prima italiana di “Owen Wingrave” di Benjamin Britten, e “L’Enfant et les sortilèges” di Ravel, eseguita nel centenario della composizione. A queste si sono aggiunti due concerti sinfonici – tra cui la Sinfonia n. 14 di Šostakovič diretta da Fabio Luisi – e un concerto sacro nella Basilica di San Martino.
Il Festival ha animato l’intera città di Martina Franca, con oltre 30 appuntamenti tra concerti da camera, incontri con autori, eventi lirici in masserie, chiese e piazze, oltre al progetto itinerante “In Orbita” e alla mostra fotografica Eyewitness: guerre e pace del fotoreporter Manoocher Deghati, visitabile fino a fine agosto.
La Fondazione Paolo Grassi e il Festival della Valle d’Itria ringraziano il Ministero della Cultura, la Regione Puglia, la Provincia di Taranto, i Comuni di Martina Franca e Cisternino, la Camera di Commercio di Brindisi e Taranto, oltre ai numerosi sostenitori privati. Un grazie speciale va a tutti gli artisti, alle orchestre coinvolte – tra cui l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala e quella della Magna Grecia – e alle oltre 200 persone che hanno lavorato dietro le quinte per rendere possibile un’edizione che, ancora una volta, ha coniugato qualità artistica e impegno culturale.