Boxe, Magrì al Paladozza per sognare il titolo italiano
Sull’altro angolo del ring ci sarà Luigi Francesco Zito, trentenne sardo
Reduce dalla vittoria per KO su Giulio Fiorillo lo scorso 10 ottobre, il ventottenne tarantino Francesco Magrì è già pronto a tornare sul ring. Il prossimo appuntamento è fissato per venerdì 7 novembre al Paladozza di Bologna, dove sarà protagonista del national contest superwelter (8×3) contro Luigi Francesco Zito, nell’ambito di una prestigiosa serata di boxe che vedrà in programma anche il titolo mondiale IBO dei pesi leggeri femminile tra Noutcho e Carabajal e il titolo italiano dei pesi piuma tra Weslati e Setaro.
Magrì, imbattuto in sette incontri da professionista (tre vinti per KO), continua la sua ascesa sotto la guida della Quero-Chiloiro Taranto. La preparazione per questa nuova sfida è stata intensa: ha svolto numerose sessioni di sparring con Giovanni Rossetti, impegnato nella preparazione al titolo del Mediterraneo WBA del 6 dicembre, e con il solido Ivan Gimmi di Monopoli. A curare ogni dettaglio del suo allenamento, come sempre, il maestro Cataldo, che lo accompagnerà a Bologna.
Sull’altro angolo del ring ci sarà Luigi Francesco Zito, trentenne sardo di base in Liguria, con un record di 5 vittorie, 5 sconfitte e 4 pari. Un avversario esperto e combattivo, che ha già incrociato i guantoni con nomi importanti del panorama nazionale: dall’imbattuto Nurja agli sfidanti al titolo italiano Licata e De Filippo (attuale campione), fino a Guarnieri, Cristofori, Ramundo e Alfieri, campione del Mediterraneo WBC. Si prospetta quindi un incontro dal ritmo elevato, con Magrì che punterà su tecnica e precisione, mentre Zito cercherà di imporre la sua boxe aggressiva e d’assalto.
Per Magrì, attualmente terzo nella classifica italiana BoxRec e 155º al mondo, questo match rappresenta un passaggio cruciale verso le zone alte della categoria e la possibilità di accedere a una semifinale per il titolo italiano. Un obiettivo concreto per un pugile in piena crescita, deciso a coronare nel 2025 — anche davanti al pubblico di casa a Taranto — il sogno di un incontro titolato.

