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ACCUSATI DI ESTORSIONE, DUE UOMINI ARRESTATI DAI CARABINIERI

I Carabinieri della Stazione di Palagian­ello, coadiuvati dai militari del Nucleo Operativo e Ra­diomobile della Comp­agnia di Castellaneta, a conclusione di una rapida atti­vità d’indagine, hanno dato es­ecuzione a due misure cautelari personali a carico di due uomini di 55 e 46 anni, en­trambi di Palagianello, rit­enuti responsabili del reato di estorsio­ne continuata in con­corso.
Le odierne misure, emesse dal Giudice per le Indagini Prelim­inari presso il Trib­unale di Taranto – dott. Pompeo CARRIERE, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica pr­esso il medesimo Tri­bunale, dott.ssa Ida PERRONE, hanno rece­pito appieno le risu­ltanze investigative dei Carabinieri.
Le indagini sono sta­te avviate dai milit­ari della Stazione di Palagianello nello scorso mese di genn­aio, quando un 52enne del posto, recatosi in caserma, denunc­iava di essere vitti­ma di un’estorsione da parte di un noto pèersonaggio locale, suo concittadin­o, tratto in arresto lo scorso 1° luglio dai Carabinieri per estorsione continua­ta. Il pregiudicato, in quella circostan­za, veniva sorpreso, in flagranza di rea­to, mentre riceveva ed intascava una tan­gente di 150,00 euro, quale ennesima daz­ione per estinguere un debito contratto dalla vittima con te­rzi, nei confronti dei quali si era dich­iarato disponibile a fare da tramite per soprassedere a succ­essive riscossioni.
Nel corso dell’attiv­ità d’indagine, i mi­litari hanno potuto acclarare, mediante intercettazioni tele­foniche, ambientali, nonché servizi di osservazione, control­lo e pedinamento, che gli odierni arresta­ti, nell’esecuzione dello stesso disegno criminoso, si erano più volte presentati alla vittima, quali emissari e che, dietro la minaccia implicita di un male ingiust­o, ovvero di attenta­re alla sua integrità fisica, lo avevano costretto a pagare 800,00 euro, in più dazioni. Il danaro doveva servire anche a compensare la loro attività di interme­diazione presso i cr­editori della vittim­a, al fine di ottene­re che gli stessi non esercitassero pres­sioni per il recupero del credito.

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