All’alba, in Città vecchia, un gruppo di musicisti capitanati dal violino del maestro Francesco Greco ha salutato in musica il sorgere del sole. Un evento tanto bello quanto inusuale, per la nostra comunità. L’associazione genitori tarantini era lì, in attesa che il concerto finisse, che i musicisti venissero premiati dall’applauso finale dei presenti, per il rispetto che sempre si deve agli artisti. Il gruppo di ambientalisti ha presentato delle croci e srotolato lo striscione che vuole ricordare che “tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino”. Un ulteriore atto di accusa verso le Istituzioni di tutti i livelli, ritenuti dall’associazione genitori tarantini, presunti responsabili dell’inquinamento a carico del nostro territorio. A distanza di nove mesi dalla consegna al Sindaco delle firme raccolte dalle associazioni “Genitori tarantini” e “LiberiAmo Taranto”, siamo ancora in attesa di quella risposta che ci era dovuta entro sessanta giorni. A questo si aggiunga la promessa, anche questa disattesa, della Commissione Ambiente di invitare nostri rappresentanti ad un consiglio monotematico sul tema. Quando un diritto che la Costituzione italiana dichiara “fondamentale” diviene un’emergenza per colpa dei Governi, siamo di fronte alla morte di una Repubblica democratica.
Vorremmo parlare esclusivamente della sublime bellezza di Taranto, delle sue albe e dei suoi tramonti. Vorremmo davvero farlo, ma non possiamo chiudere gli occhi davanti alle enormi ingiustizie che i tarantini subiscono ogni giorno, da oltre mezzo secolo. Questa alba tarantina abbiamo voluto dedicarla ai piccoli angeli vittime dell’inquinamento industriale.
Associazione Genitori tarantini – Ets.