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ARCELORMITTAL STUDIA APPROVVIGIONAMENTO ALTERNATIVO

ArcelorMittal verificherà la possibilità di approvvigionarsi delle materie prime e dei minerali che servono alla produzione anche da banchine esterne al centro siderurgico di Taranto. Lo ha dichiarato oggi l’azienda nell’incontro con le Rls e le Rsu secondo quanto riferiscono fonti sindacali.
L’incontro odierno è stato il primo del calendario di incontri di approfondimento area per area concordato ieri dalle parti a valle del verbale di intesa di lunedì al Mise.
«Oggi è stato acclarato che tutto il quarto sporgente portuale è inagibile a causa del sequestro della Procura dopo la tragedia di mercoledì scorso, nella quale ha perso la vita il gruista Cosimo Massaro a seguito del crollo della gru sulla quale operava, colpita da una tromba d’aria», spiega il coordinatore di fabbrica della Fim Cisl Taranto Brindisi, Vincenzo La Neve.
«Dovranno essere quindi trovate delle alternative al quarto sporgente che sono l’utilizzo di una gru del secondo sporgente e delle banchine del porto mercantile. In quest’ultimo caso, materie prime e minerali verrebbero trasportati in fabbrica con i camion».
Va detto che attualmente sono quattro gli sporgenti in uso, in autonomia funzionale, ad ArcelorMittal: due per lo sbarco delle materie prime e dei minerali e due per l’imbarco dei semilavorati. Delle quattro banchine, però, solo lo sporgente n. 4, quello sequestrato dalla magistratura, ha una profondità fondali di circa 25 metri e quindi consente l’attracco di navi di grandi dimensioni quali sono quelle che trasportano ciò che serve all’acciaieria per produrre. Di qui la necessità di individuare delle alternative allo sbarco e a tal fine domani si terrà alle 11 un vertice nella sede dell’Autorità portuale di Taranto. Si verificherà quali disponibilità ci sono, tenendo conto della particolarità dell’operazione, dell’agibilità degli spazi e delle gru e dei mezzi che devono essere usati. Non si esclude anche l’utilizzo di una parte del molo polisettoriale ma in via temporanea e compatibilmente con le altre necessità, considerato che questa banchina sta per essere concessa al gruppo turco Yilport.
«Oggi – evidenzia La Neve -ci è stato detto che ArcelorMittal trasferisce ogni giorno verso gli altiforni, per la produzione della ghisa, circa 30mila tonnellate di minerali, mentre nello stato attuale riescono a trasferirne solo 10mila. Va comunque detto che nell’area portuale di ArcelorMittal abbiamo grossi problemi perché i lavoratori non vogliono salire più sulle gru dopo quanto é successo».

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