Traffico crocieristico a Taranto: parla Melucci
Lettera aperta del candidato sindaco del centrosinistra Rinaldo Melucci
In questi giorni in tanti si affrettano ad appuntarsi sulla giacca la medaglia del successo, quello delle prime crociere stagionali mai organizzate al porto di Taranto.
Siamo imprenditori, gente pratica, che bada ai posti di lavoro ed al mercato, lasciamo la vana ribalta ad altri.
Ma questa città e la sua classe dirigente devono crescere in serietà ed attenzione puntuale verso i bisogni degli operatori e dei lavoratori; non ricordarsi di noi solo nelle campagne elettorali. Noi, dal canto nostro, non dimentichiamo che l’attuale sindaco, pur invitato lo scorso settembre con tutti gli onori del caso, nemmeno ha partecipato alle giornate di studio sul tema al Castello Aragonese, dove prestigiosi ospiti internazionali hanno presentato ufficialmente la stagione turistica 2017.
Al netto della promozione generica del porto, che per suoi compiti istituzionali svolge l’Authority, noi ricordiamo che soli con la nostra visione di un futuro possibile legato al mare, con il nostro entusiasmo, le nostre risorse, i nostri viaggi in giro per l’Europa (Barcellona, Amburgo, Tenerife, Civitavecchia), i nostri sopralluoghi tecnici, le nostri copiose rilevazioni statistico-economiche ed analisi di settore, l’azione di branding territoriale, noi da soli, dicevo, abbiamo lavorato due interi anni per raggiungere il risultato che si sintetizza in una delle pagine del contratto con la compagnia anglo-tedesca.
Nessuna medaglia, nessuno spettacolino imbarazzante; solo lavoro, faticoso e silenzioso, come occorrerebbe ormai a questa città, in qualunque frangente.
E mentre una certa folla annoda la cravatta delle grandi occasioni e si affanna a discutere in ogni dove delle “nostre” crociere, salvo sbagliare il nome dell’armatore, la bandiera della nave, la tipologia di passeggeri, l’approdo fisico pianificato e persino il calendario della stagione che si aprirà il prossimo 15 maggio. Ecco, mentre loro prendono dall’armadio l’abito buono, noi soli siamo in grado di raccontare con cognizione di causa alla città intera che può sognare ad occhi aperti, perché presto dirameremo i dettagli sulle stagioni 2018 e 2019 che vedranno a Taranto ben due compagnie straniere per un periodo che andrà presumibilmente da aprile a novembre.
Insomma, forse si tratta di una goccia nel mare, ma è senz’altro il simbolo di una ripartenza per Taranto che non si arrende alle logiche del pessimismo, della demagogia sul porto, sul turismo, sulla grande industria, o su qualsiasi altro comparto produttivo.
Ora provatelo a chiedere a quei signori dalla chiacchiera facile nei salotti eleganti della città, se capiscano di cosa stiamo parlando in termini di ricadute concrete, di programmazione, di addetti interessati, anche solo di date: la verità è che non vi sapranno rispondere, perché nessuno di loro ha sudato per questo incredibile progetto. E Taranto non è più disposta ad improvvisare, ad affidarsi al primo politico o funzionario dal bell’eloquio.
A tutti quelli che, per una ragione o per l’altra, saranno interessati all’accoglienza dei circa 1500 passeggeri che, per ciascuna delle prime sette giornate di approdo invaderanno allegramente la Città Vecchia, il Borgo ed alcuni dei nostri lidi balneari, raccomandiamo la pazienza verso turisti over 60, esclusivamente di lingua inglese, che spesso hanno in tasca solo sterline (quindi di corsa