Intervento della candidata sindaco Stefania Baldassari, coalizione “Insieme per Taranto”, sul coinvolgimento delle professioni locali nella vita amministrativa della città.
“La migrazione dei migliori cervelli della città si deve interrompere e ogni azione di programmazione dovrà tener conto della possibilità di creare nuova occupazione attingendo non solo dalle maestranze locali, ma anche dal ricco vivaio di competenze espresso dai professionisti e dai tecnici del territorio. Si tratta di risorse preparate e specializzate che possono aiutare il Comune a superare anche il deficit strutturale della sua attuale pianta organica.”
Stefania Baldassari riprende in una sua nota l’appello lanciato dal Comitato Unitario delle Professioni di Taranto che attraverso il suo presidente Giovanni Prudenzano rilancia il tema del coinvolgimento del mondo delle professioni nella vita amministrativa della città.
“Credo che Prudenzano centri con il suo intervento il fulcro del ragionamento – dice la candidata sindaco – il Comune non deve avere paura e deve rinunciare a un po’ del suo “potere” per farsi “contaminare” positivamente dal mondo esterno. Sia si tratti di movimenti e di cittadini che hanno maturato una grande esperienza sul piano della difesa dell’ambiente e della salute. Sia si tratti di professionisti che siano in grado di fornire letture e processi di programmazione più precisi e puntuali”.
“Taranto devi avviarsi verso una stagione di cambiamento e in piena discontinuità con il passato che si presenta ricompattato sull’altro fronte, non deve cercare Messia o Manager di grido venuti da chissà dove. Deve riprendersi da se stessa”. “La competenza e l’entusiasmo di lavorare per la propria terra credo si trasformerebbe in un apporto qualificato e corroborante per tutta la città che così non sarebbe esclusa dai processi decisionali. Una gara a condividere anche tra tecnici e professionisti di lungo corso che dovranno necessariamente farsi affiancare da competenze junior. Con il loro contributo forse non incapperemmo più nelle sviste riferite all’incapacità dell’ente sul piano del non utilizzo dei fondi infrastrutturali e in quella più grave di bilancio che come dicono le osservazioni della Corte dei Conti ci stanno conducendo inesorabilmente sull’orlo di un nuovo dissesto.” Competenze, dunque, per la Baldassari ma anche rispetto di un principio di territorialità che non è mero campanilismo. “Io voglio essere provinciale nel senso bello del termine e tifare per la mia città e i suoi talenti, perché chi vive i miei identici spazi e li condivide con altri cittadini deve sentire meglio di ogni altro il senso di responsabilità del fare bene. Taranto resterà città aperta e plurale, ma ai tarantini vanno finalmente restituite le redini della conduzione senza diktat baresi o romani. Abbiamo risorse e competenze di rilievo che avrebbero ad esempio potuto rappresentare Taranto anche nel Governo regionale, ma finora Emiliano non ci ha ritenuto adeguati!”