Sul tema di attualità politico elettorale in vista del prossimo ballottaggio a Taranto interviene Stefania Baldassari candidato sindaco, in una nota inviata alla stampa esprime alcune riflessioni sugli apparentamenti.
“Si chiama doppia morale – scrive Stefania Baldassari- e questa campagna ne è stata piena zeppa.
Funziona così. Stefania Baldassari viene giudicata un profilo di grande spessore ma solo se accetta ad esempio di fare il candidato sindaco per il centrosinistra. Quando Stefania Baldassari in assenza di garanzie su indipendenza dai partiti e libertà comincia a coagulare attorno a se forze civiche e pensa ad una coalizione più ampia (che solo successivamente includerà anche i progetti politici di Forza Taranto e Direzione Italia) di colpo diventa scarsa, incompetente, inadeguata.
Funziona anche il leit motiv contro il Partito Democratico che qualora vincesse il mio avversario siederebbe in consiglio con 13 consiglieri e sarebbe quindi il partito di assoluta maggioranza e indirizzo della vita amministrativa della città. Una campagna elettorale di “Mai con il PD”, di allontanamenti, sospensioni e faide interne che ora rischia di concludersi con il più classico dei ciambotti da prima repubblica. Ma il candidato sindaco del PD non aveva detto basta ai “poltronifici”? E dove è finito tutto lo sdegno che aveva mosso anche ex sindaci dell’era del penta partito e ex forza italioti ora approdati alla corte di Renzi? Rinnegato tutto per uno scranno in consiglio o per uno strapuntino verso i prossimi appuntamenti elettorali per le politiche? E vi ergete a giudici se alcune espressioni politiche della nostra città invitano ad andare al mare? Con quale credibilità!
Funziona anche che se ex componenti della vecchia consiliatura (di maggioranza e opposizione) o partiti riferiti all’epoca dei guai finanziari del nostro Comune sono con me diventano l’argomento per distruggere l’avversario, per parlare di marcio, di sbagliato, dimenticando che “grandi elettori” del PD provengono proprio da lì e negli anni sia delle legislature Di Bello, che in quelle Stefàno, hanno fatto via via i consiglieri comunali di maggioranza, i componenti in Consiglio di Amministrazione delle municipalizzate, gli assessori e infine i vice-sindaco.
Per carità il seguace della doppia morale non è un mascalzone nel senso stretto del termine. E’ colui che pesa l’etica, la coerenza che riguarda lui in maniera diversa da quella che riguarda i comuni mortali. Non funzionano per i doppio moralisti le regole comuni: non rubare, non mentire, non fare false promesse, essere esempio prima che giudice. Loro possono tutto e dietro esercizi dialettici forbiti, motivazioni “intellettuali”, possono senza pesi sulla coscienza, nascondere bene tutto il marcio che c’è.
E’ questa la politica dei tatticismi che non mi appartiene. Pertanto io andrò avanti da sola, contando solo su un unico apparentamento reale: quello con gli elettori a cui come candidato sindaco offro in garanzia un’unica morale, un’unica coerenza, un unico impegno, come si fa tra persone perbene.
Ora a giochi fatti sta agli elettori giudicare tutto, a quelli che hanno votato me al primo turno, a quelli che hanno creduto in prima istanza al candidato del PD e a quelli che per ragioni tutte degne hanno votato per tutti gli altri candidati sindaco della città. Non è più il tempo dei neutralismi. E’ tempo di un segnale chiaro che parta ad esempio dall’orgoglio di questa città che non può essere violentata all’infinito dagli stessi personaggi che sotto mentite spoglie governano l’andazzo di sempre. Gettate la maschera, abbiamo capito chi siete! Faccio mio il pensiero espresso dai Genitori Tarantini: “Noi non dimentichiamo!”
Da questa parte ci sono io, in versione cittadina, ma anche servitrice dello Stato, ligia alle regole, ai valori della trasparenza, della legalità e del diritto. Funzionaria dello Stato con un curriculum specchiato, senza interessi legati alla grande industria. Terza. Libera. Senza maschere. Con questi valori sovraintendo in piena autonomia una coalizione di uomini e donne che chiede discontinuità, una piccola rivoluzione che saprà includere tutti coloro che chiedono un taglio netto con il passato. E sono solo io il sindaco che potrà garantire tutto questo!”
Stefania Baldassari”