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CARABINIERI: OPERAZIONE A LARGO RAGGIO IN PROVINCIA

Ripartito stamattina, dopo una pausa di alcuni mesi, il processo per il disastro ambientale dell’Ilva a Taranto. E riparte dopo l’azzeramento che c’è stato a seguito dell’errore, riscontrato dalla Procura, nei verbali dell’udienza preliminare dello scorso luglio -mancava l’indicazione del nome di un difensore accanto a degli imputati – che ha costretto a tornare ad una nuova udienza preliminare e quindi ad una nuova requisitoria dei pm e a nuovi interventi della difesa. La nuova udienza preliminare si è conclusa lo scorso febbraio ma ha confermato le conclusioni cui era giunta quella precedente: 47 rinvii a giudizio, di cui 44 nei confronti di persone fisiche e 3 verso altrettante società. Da oggi, dunque, verranno processati in Corte d’Assise amministratori ed ex amministratori pubblici, alcuni esponenti della proprietà Riva, dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico di Taranto. L’accusa più grave ė quella di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale ed è formulata nei confronti di Fabio e Nicola Riva, ex amministratori Ilva e della holding Riva Fire. Per altre imputazioni rispondono gli ex direttori dell’Ilva di Taranto, Luigi Capogrosso e Adolfo Buffo, l’ex governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, l’ex assessore regionale della Puglia, Nicola Fratoianni, oggi deputato di Sel, l’ex direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, l’attuale sindaco di Taranto, Ezio Stefàno. (ANSA)

Oggi in aula il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, che rappresenterà la costituzione parte civile dell’ente nel processo, parte civile decisa però dalla giunta Vendola in una seduta svoltasi tempo fa in una seduta presieduta dall’allora vice presidente Angela Barbanente. Emiliano negli ultimi mesi si è occupato molto di Ilva, chiedendo che l’azienda, per tutelare l’ambiente e la salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, sia “decarbonizzata”, ovvero si tolga il carbon coke dalla produzione ricorrendo al gas in alternativa. Ma oggi, nell’udienza Ilva, “debutterà” anche il nuovo procuratore capo di Taranto, Carlo Maria Capristo, che arriva dalla Procura di Trani, il quale nel suo discorso di insediamento del 6 maggio ha detto che sul processo Ilva come su altri rilevanti si deve procedere con rigore ma evitando spettacolarizzazioni mediatiche, ed evidenziato, altresì, la necessità che accanto alla difesa della produzione e del lavoro, si rispettino anche salute e ambiente. Il processo di oggi si avvierà regolarmente perchè ieri la Corte d’Appello di Taranto ha respinto l’istanza di ricusazione verso il presidente del collegio dell’Assise, Michele Petrangelo, presentata dagli avvocati di un imputato, l’ex assessore della Provincia di Taranto, Michele Conserva. Istanza respinta per carenza di documentazione. Gli avvocati di Conserva non rinunceranno alla loro battaglia ma intanto oggi il processo per l’Ilva a Taranto parte per la seconda volta. (ANSA)

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