“Corri Francesco, ora sei libero!” questa è una delle frasi ascoltate mentre la bara bianca di Francesco Vaccaro lasciava la chiesa per il suo ultimo viaggio. Tanti palloncini bianchi sono stati liberati in volo ed hanno accompagnato il breve tragitto del feretro sostenuto dai confratelli del Carmine in abito di rito, una delle passioni di Francesco. Chiesa Gesù Divin Lavoratore gremita al quartiere Tamburi di Taranto per i funerali di Francesco Vaccaro, il giovane tarantino 20enne che si è spento l’altro giorno dopo una lunga ed inesorabile malattia, anemia emolitica autoimmune. Durante il rito religioso è stato proiettato un video che ha ripercorso i momenti salienti della vita di Francesco nella sua lotta alla malattia, un percorso durato 14 anni e raccontato in un volume con i suoi scatti fotografici. “arrendersi?…mai!” questo il principio di vita, trasformato in un vero e proprio slogan di un ragazzo divenuto l’icona della lotta e della sofferenza. “Francesco è il simbolo di una città che non si arrenderà mai” ha detto suo padre Donato, straziati dal dolore i familiari, sua madre Milena, segretaria del circolo Pd del rione Tamburi e suo fratello Giuseppe che per motivi di lavoro non abita più a Taranto. Un addio che ha profondamente scosso un’intera città, tra i presenti anche il Governatore di Puglia Michele Emiliano e l’ex segretario del PD Maurizio Martina. “Un guerriero sorridente” era stato ormai definito così, da chi lo aveva conosciuto ed apprezzato per le sue immense doti umane.
Si ringrazia per le foto Francesco Manfuso