ROMANDINI: BUON 1 MAGGIO TARANTO
IL LAVORO TORNI AD ESSERE LEVA DEL CAMBIAMENTO
Il lavoro come strumento di realizzazione nella vita, il lavoro come conquista, il lavoro come ingranaggio di un più ampio movimento di progresso della società. Sarebbe bello se fosse così. Oggi, purtroppo, il lavoro è una meta irraggiungibile: i giovani non riescono ad affacciarsi su un mercato che offre loro solo precarietà; gli adulti espulsi dal ciclo produttivo, non hanno sufficienti opportunità per concludere la carriera professionale e approdare alla pensione.
Questa condizione generale, a Taranto è aggravata da un sistema produttivo obsoleto. Un modello di stampo ottocentesco dal quale bisogna progressivamente uscire. Sostenere questa tesi non significa ipotizzare mutamenti repentini e salti nel buio, non equivale a mandare sul lastrico decine di migliaia di lavoratori dell’area industriale. Anzi, significa pensare anche ai figli di quegli operai dei quali nessuno si preoccupa. Il cambiamento va progettato e accompagnato con gli adeguati strumenti finanziari e di legge. Questo percorso, però, va intrapreso ora perchè domani potrebbe essere troppo tardi.
Basta al lavoro che causa “malattie e morte”, agli infortuni in fabbrica e sui cantieri, no allo sfruttamento, basta a chi non rispetta i lavoratori e ne calpesta la dignità. Nel 2017 a Taranto sono ancora necessari scioperi e battaglie per ottenere spogliatoi e mense per gli operai dell’appalto di una delle fabbriche più grandi d’Europa. Così non avanzeremo mai. Mentre gli altri territori procedono nel futuro, Taranto è trascinata all’indietro. Dobbiamo colmare questo gap e il lavoro è la leva che deve far compiere questo salto alla nostra città.
Buon 1 Maggio, buona festa del Lavoro a tutti i tarantini, al netto delle connotazioni ideologiche, con la speranza che il mondo del lavoro torni ad essere una grande forza di cambiamento.