Amadou Pierre Tidjane Corbier ospite a 100 Sport Magazine spiega cosa ha “girato” il Taranto contro la Sporting Fulgor, della sfida con la Cavese e l’immediato futuro degli ionici in questo campionato.
“Ho fatto una partita normale, anzi contro la Sporting Fulgor abbiamo giocato normale. Se dovessi darmi un voto mi darei un bel 7. I gol presi? Può succedere. Tutti la squadra, tutta la difesa ha fatto di tutto per vincere la partita e non subire gol. Però esiste una squadra avversaria e può succedere di subire gol. Non mi sento in serie D, Taranto è la Juventus di quarta serie, un bello stadio e giocatori forti. Questa città non merita la categoria, dovrebbe essere in categoria superiore. Cosa temiamo della Cavese? Niente io, nemmeno la squadra. Sicuramente una buona squadra ma noi siamo il Taranto ed è forte che ha la cattiveria giusta per far bene anche in questo match. Bisogna stare solo concentrati, abbiamo un mister che ha la giusta esperienza per far nostra la gara. L’obiettivo? Vincere quante più gare possibili e i playoff. La passione dei tifosi è notevole, nonostante la serie D c’è passione che si vede. Rimarrei a Taranto anche il prossimo anno, qui mi sento in A. Giovedì scorso, quando sono entrato in campo, ho sentito il calore dei tifosi e volevo dimostrare le mie qualità. I sorrisi nello spogliatoio? Sicuramente con Aldo Scardino che mi ha ribattezzato “Giggino”. Questa cosa è arrivata all’orecchio della mia famiglia che mi ha chiama “Giggino”. Però l’importante è entrare in campo per far bene e vincere, con l’aiuto dei tifosi questo è chiaro. Loro ci aiutano sempre. Giocato poco? Si, è vero. Però ho lavorato di più per migliorare e mettere in difficoltà il mister. Mi aiuta tanto sul campo, lo ringrazio per l’opportunità datami giovedì, dandomi la possibilità di imparare tanto. Da esterno alto mi ha spostato a terzino e penso possa continuare a giocare in questo ruolo”.
