Gli effetti della sentenza del Tar del Lazio sulle nomine dei direttori dei musei in Italia, congelano, gioco forza, gli incarichi dei cinque responsabili delle strutture culturali coinvolte. Per Taranto, così come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, la dott.ssa Eva Degl’Innocenti, dovrebbe momentaneamente lasciare posto al dott.Fabrizio Vona, direttore del polo museale della Puglia.
Il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha già comunicato che presenterà ricorso al Consiglio di Stato, spiegando in un comunicato stampa che il concorso per la nomina dei direttori si è svolto correttamente, con trasparenza, e seguendo le direttive in materia. Il ministro Franceschini si dice «addolorato» per quanto accaduto. “I musei coinvolti – ha dichiarato – dall’arrivo dei nuovi direttori hanno registrato solo dati positivi e stanno ancora crescendo. Sono risultati sotto gli occhi di tutti, ma così si dà l’impressione che questo cambiamento venga improvvisamente fermato. Il danno è oggettivo”. Franceschini cita proprio la direttrice di Taranto in un’intervista rilasciata a La Stampa: “Eva degl’Innocenti –ha lasciato una carriera in istituzioni culturali in giro per il mondo per venire in Italia. Io sono avvocato e uomo politico, so bene che le sentenze, anche se sgradite, si rispettano. Ma so anche che la selezione internazionale per i direttori del musei italiani all’epoca fece il giro del mondo in questi tre anni non c’è stato Paese che non abbia tributato grandi riconoscimenti all’Italia per questa rivoluzione”.
I numeri del Marta comunicati dal ministero, sono chiari. Confrontando i numeri del 2016, con quelli della pre-riforma del 2014, i visitatori a Taranto sono aumentati del 72%, pari a 34.550 unità, con ricavi di oltre 100.000 euro.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, sul caso, getta acqua sul fuoco, dicendo che i Tar vanno rimodulati e non demonizzati.
Una serie di reazioni a livello locale sulla questione. L’on.Gianfranco Chiarelli: “Inaccettabile la ruvida reazione di Franceschini. La brutta figura non l’ha fatta l’Italia, ma il governo Renzi. Se il Tar ha annullato gli esiti del concorso, è perché ha rilevato il mancato rispetto delle norme. Il Governo può ricorrere al Consiglio di Stato, come è previsto dal nostro ordinamento” conclude l’on.Chiarelli.
L’Adoc di Taranto commenta: “Sconcertati dalla notizia. Siamo contrariati perché – senza entrare nelle vicende giuridiche – la direttrice degl’Innocenti, con il suo intenso e proficuo lavoro, è riuscita ad elevare il nostro museo ad essere tra i più visitati in Italia. Chi di competenza – scrive l’Adoc – faccia il suo dovere per far restare la dott.ssa Eva degl’Innocenti a Taranto.”.
Di Fabrizio Cafaro
