(AGI) I trasportatori che operano per
conto dell’Ilva sono di nuovo sul piede di guerra come due anni
fa. Lo riporta all’agenzia di stampa AGI. Oggi il giudice delegato alla procedura di amministrazione
straordinaria dell’Ilva presso il Tribunale di Milano, Caterina
Macchi, ha respinto l’istanza di ammissione alla prededuzione
avanzata dalla categoria dei trasportatori tarantini rispetto
ai crediti maturati nel periodo antecedente l’amministrazione
straordinaria di Ilva, che e’ cominciata a gennaio 2015. La
prededuzione e’ una specie di “corsia preferenziale” che
consente a chi puo’ esercitare questo diritto, di essere pagato
prima degli altri creditori. Per l’Ilva, le leggi varate negli
anni passati l’hanno riconosciuta per le banche creditrici e
per le imprese appaltatrici funzionali al ciclo produttivo
dell’acciaieria. Per l’ammissione alla prededuzione dei
trasportatori, l’amministrazione straordinaria di Ilva aveva
espresso un parere favorevole ma il giudice ha deciso
diversamente. E ora i trasportatori minacciano di bloccare le
merci in entrata e uscita dall’Ilva a partire da martedi’
prossimo cosi’ come fecero a gennaio 2015. Una conferma si
attende nelle prossime ore. Da quanto si apprende dai legali
dei trasportatori, oggi in udienza a Milano, la categoria, che
ha gia’ ottenuto tempo addietro il pagamento di un acconto del
30 per cento dai commissari dell’amministrazione straordinaria,
fidava nella prededuzione. “La cosa singolare – dice l’avvocato
Pierfrancesco Lupo che rappresenta i trasportatori associati a
Confindustria Taranto – e’ che la situazione dei trasportatori
Ilva, dal dover essere inizialmente discussa a marzo, e’ stata
progressivamente e continuamente rinviata e oggi siamo arrivati
all’esito finale. Negativo per noi se consideriamo che oggi il
giudice ha anche chiuso la definizione di tutto lo stato
passivo Ilva pari a 17.362 posizioni totali. Non ci sono stati
concessi neppure i termini a difesa, ovvero un supplemento di
tempo per presentare documenti integrativi e memorie”. I
trasportatori, riferisce il legale della categoria, “avanzano
25 milioni da Ilva che rientrano in un plafond complessivo di
150 milioni di crediti non riscossi e relativi a tutte le
imprese di Taranto che lavorano col siderurgico. In questi 25
milioni e’ compresa anche l’Iva, che i trasportatori hanno gia’
versato oppure se non l’hanno versata, adesso ha dato luogo,
nei loro confronti, a provvedimenti di recupero. Ma non e’
tutto – afferma ancora Lupo – perche’ da alcuni mesi l’Ilva e’
in ritardo anche per il pagamento delle fatture correnti. E
sono altri 16 milioni maturati e non pagati. Mancando tutte
queste risorse importanti, la categoria dei trasportatori Ilva
adesso rischia molto”. (AGI)
Foto in evidenza di Giacinto Fallone presidente traportatori Taranto Casartigiani
