Agi – Taranto 30 giugno – La Corte d’Assise di Taranto ha rigettato l’istanza di patteggiamento presentata da Ilva in amministrazione straordinaria e Riva Forni Elettrici nell’ambito del processo Ambiente Svenduto. Lo riporta l’agenzia di stampa AGI. Per l’Ilva, si apprende da fonti vicine all’azienda, la motivazione del collegio dell’Assise, diverso da quello che si sta occupando di Ambiente Svenduto, è che i gravi reati contestati all’Ilva, come quello dell’avvelenamento e del disastro ambientale, non possono essere soggetti a patteggiamento. Da parte della società invece si osserva che Ilva in amministrazione straordinaria è in giudizio per la violazione della legge 231 del 2011 sulla responsabilità delle imprese che non contempla reati come il disastro ambientale. I legali di Ilva in amministrazione straordinaria decideranno ora se ricorrere in Corte di Cassazione contro il verdetto dei giudici dell’Assise. In ogni caso, osservano fonti vicine a Ilva, la decisione del collegio dell’Assise non influisce nè sul processo di vendita dell’Ilva, dopo la firma del contratto definitivo avvenuta due giorni fa tra commissari e Am Investco Italy (Arcelor Mittal e Marcegaglia),conclude l’AGI, nè sul rientro in Italia del miliardo e 100 dei Riva custoditi all’estero e che per effetto della transazione concordata tra Ilva e Riva, con l’assenso di Procure di Milano e Taranto e Governo, sono già rientrati e affluiti all’Ilva che ora li finalizzerà per opere di risanamento ambientale. (AGI)
