Dopo cinque mesi si chiude il cerchio su una banda di malviventi che organizzava rapine nel territorio ionico. La Squadra mobile della Polizia di Stato domenica ha eseguito il fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura della Repubblica di Taranto, nei confronti di un 57enne di Pulsano, responsabile dei reati di rapina aggravata dall’uso di armi, tentata rapina e detenzione di armi, in concorso con altri soggetti già sottoposti allo stesso provvedimento nel mese di settembre dello scorso anno.
L’indagine è iniziata il 20 agosto del 2018 quando fu messa a segno una rapina ai danni dell’ufficio potale di Talsano: allora due individui armati di pistola costrinsero la direttrice a farsi consegnare la somma di 80 mila euro custoditi negli armadi blindati e nella cassaforte. Tramite la visione delle immagini di una telecamera privata gli investigatori riuscirono ad individuare le autovetture utilizzate in quella rapina.
Così, nel prosieguo delle indagini, si appurò che gli indagati avevano effettuato diversi sopralluoghi in una gioielleria di via Cesare Battisti, in una banca di Torricella ed una gioielleria di Carosino e che avevano come base un’abitazione di Pulsano. Proprio mentre si apprestavano a compiere la rapina a Carosino, i tre individui (un italiano ed un cittadino romeno) furono fermati, controllati ed arrestati.
Le indagini sono proseguite ed è stata data esecuzione agli ulteriori fermi emessi dalla Procura.
Il quarto uomo, arrestato dalla Squadra Mobile di Crotone presso la sua abitazione, si occupava della logistica e dei trasporti sia degli altri concorrenti rumeni sia delle vetture utilizzate per le rapine.
Il quinto, la vera mente che organizzava i vari colpi, è stato rintracciato in un’abitazione di Grottaglie. Vani sono risultati i suoi tentativi di rendersi irreperibile.
