Quasi un “plebiscito” sui social e non solo, tantissime le attestazioni di stima ed affetto di tifosi del Taranto nei confronti di Gigi Blasi. Reazioni che non hanno lasciato insensibile il diretto interesssto. Secondo indiscrezioni raccolte da Blunote, Luigi Blasi non sarebbe rimasto indifferente all’ondata di affetto e di stima che ha fatto seguito all’intervista rilasciata in esclusiva a Studio 100 TV, tra l’altro ancora visibile sul nostro sito.
Il club però non è ufficialmente in vendita, pertanto non sarà lui a compiere il primo passo. Ma la disponibilità c’è ed è concreta: grazie all’affetto dimostrato sui social, per strada o attraverso telefonate e messaggi, Blasi sarebbe disposto a subentrare immediatamente qualora l’attuale proprietà manifestasse l’intenzione di cedere.
Ricucito lo strappo con la tifoseria, Blasi sarebbe pronto a rilanciare con un progetto solido e con una programmazione pluriennale che possa permettere al Taranto di tornare nelle categorie più consone alla città, alla provincia e all’intera tifoseria. Secondo quanto appreso da Blunote, però, il tutto è subordinato alla concessione pluriennale dello stadio “Erasmo Iacovone” al Taranto FC, non a Gigi Blasi, il quale comunque si impegnerebbe, nel giro di pochi anni, alla riqualificazione della struttura con la realizzazione di attività parallele tipo ristoranti, palestre, museo, un po’ come avviene in altre città italiane. In altre parole, Blasi non ha mai smesso di credere nell’idea innovativa che aveva in mente già dieci anni fa, tant’è vero che solo successivamente società come Juventus, Sassuolo e Udinese hanno sperimentato il significato dello stadio di proprietà o in concessione con indubbi risultati sia sportivi che economico-finanziari. Tra l’altro, considerando le condizioni in cui versa lo “Iacovone” ormai da anni, quella della gestione privata è l’unica soluzione possibile per una efficace ristrutturazione. Con uno stadio in meno cui badare, l’amministrazione comunale potrebbe investire i fondi per altre strutture sportive.
Blasi lo ha dichiarato in maniera aperta: “Se squilla il telefono non riattacco”.