“Dopo i crolli di Ischia, a distanza di un anno dal terremoto che ha colpito il Centro Italia, a noi viene spontaneo rivolgere lo sguardo alla Città Vecchia di Taranto, riportare alla memoria i crolli che l’hanno colpita, i lutti che l’hanno segnata, e chiederci: a quando la messa in sicurezza dell’Isola?” È quanto si legge in una nota inviata alla stampa da Legambiente Taranto.
“Lo chiediamo – prosegue Legambiente-
avendone negli occhi i vicoli murati, i solai crollati, gli edifici pericolanti, le case che sembrano sfarinarsi, il degrado che la stringe in una morsa e la tiene sospesa a un filo. Troppe volte, in passato, ci siamo trovati all’indomani dell’ennesimo crollo a dire basta, a contare le case scomparse, a osservarne altre pensando che avrebbero fatto forse la stessa fine, a vedere la nostra storia andare in frantumi e scomparire tra le macerie portando via con sé anche un pezzo di un possibile futuro.
Nel comunicato di Legambiente si legge ancora:
“La Città Vecchia di Taranto è un unicum di inestimabile valore che va salvato prima che sia troppo tardi.
Legambiente che siano prioritari interventi che fermino il degrado, evitino nuovi crolli e, con essi, la perdita di altri luoghi della nostra memoria. Riteniamo che si possa partire avendo per base il “Piano Blandino”, che prevede la conservazione, il restauro ed il recupero del patrimonio edilizio, e procedere al consolidamento degli edifici che presentino carattere di fragilità, ipotizzando una sistematica opera di impermeabilizzazione dei lastrici solari, per evitare che le continue infiltrazioni di acqua piovana nelle strutture sottostanti provochino nuovi danni e lesioni.”
Secondo Legambiente Taranto inoltre:
“Senza la messa in sicurezza del tessuto abitativo c’è solo la prospettiva dello sgretolamento del centro storico di Taranto, del perpetuarsi di una catena di abbandoni e crolli che determina il suo continuo spopolamento e l’inaridimento delle sue componenti sociali.”
Nella nota si fa riferimento al CIS:
“Torniamo perciò a chiedere che risorse rivenienti dal Contratto Istituzionale di Sviluppo di Taranto, finalizzate al recupero e alla riqualificazione del nostro centro storico.”,
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