Legambiente lo definisce un “museo degli orrori” quello che si può visitare percorrendo il vialetto lungo la scarpata del Lungomare di Taranto. Gli ambientalisti hanno tenuto oggi (domenica 7 febbraio) una conferenza stampa all’aperto, in cui hanno stigmatizzato le potature degli alberi, hanno parlato di: “amputazioni, moncherini, scalpi, capitozzature”. Legambiante e prosegue:
“Alberi ridotti a sculture lignee con, sullo sfondo, l’azzurro cupo del mar Grande. Ovunque solo legno, senza più foglie, senza chiome; una infinita reiterazione di grossi rami e di tronchi tagliati di netto. Si resta quasi pietrificati – aggiungono i responsabili di Legambiente Taranto – di fronte a tanta bruttezza, alle tante testimonianze di una gratuita e assurda violenza, che si continua a perpetrare, senza freni.” A tal proposito Legambiente sollecita l’intervento dell’amministrazione Comunale. “Proprio gli alberi, oltre a rendere più belli i luoghi in cui viviamo, forniscono un contributo essenziale contro l’inquinamento. In Italia assorbono ogni anno 12 milioni di tonnellate di CO2, quasi il 3 % delle emissioni totali. Le loro chiome intercettano le polveri sottili così dannose per la nostra salute. Forse è il caso di ricordarlo quando si parla di tutela del verde urbano. La potatura – secondo Legambiente – deve essere limitata alla rimozione di parti di chioma secche, lesionate o alterate da danni fisici o da agenti patogeni. La riduzione della chioma non dovrà mutare la forma naturale della pianta. Non sono parole tratte da un libro: sono le prescrizioni contenute nel Regolamento Comunale per il Verde Pubblico adottato dal Comune di Taranto nel lontano maggio del 2009, insieme alla disposizione .“Sono vietati gli interventi di capitozzatura”, con la previsione di sanzioni e di richieste di indennizzi per i danneggiamenti subiti dal patrimonio arboreo.
Ma nella realtà sono disposizioni e sanzioni che restano sulla carta: non abbiamo notizia di multe o di azioni intraprese in questi anni dal Comune di Taranto verso i responsabili degli innumerevoli episodi di potature assurde e scellerate puntualmente denunciati da Legambiente. E’ una storia infinita, che dura da anni. Ci sono nostri incontri con dirigenti, assessori e tecnici, lettere al Sindaco, diffide e denunce fin dall’ottobre del 2009, puntualmente ripetute ogni anno, anche più volte l’anno.” A questo punto Legambiente invita l’Amministrazione a voltare pagina sul tema delle potature degli alberi cittadini.
“E’ dal dicembre del 2013 – concludono i rappresentanti di Legambiente – che attendiamo che il servizio di manutenzione del verde urbano venga affidato a una ditta specializzata: quanto dobbiamo aspettare ancora prima che il Comune di Taranto si decida a dare attuazione a quanto deliberato?”
FOTO DI MAX TODARO