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RAPINA, SPACCIO E ARMI: SI CONCLUDE INDAGINE DELLA SQUADRA MOBILE

Rapina, spaccio e detenzione di armi: la Polizia di Stato notifica l’avviso di conclusione indagini.
Nei giorni scorsi, a seguito di serrate indagini condotte dalla Squadra Mobile, è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto (P.M. dr.sa Lopalco) l’avviso di conclusione di indagini a carico di diversi personaggi ritenuti appartenenti alla criminalità tarantina.
Le indagini partirono dal ferimento di una donna, incensurata, che il 19 giugno 2017, fu colpita accidentalmente all’addome da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava sul balcone dell’abitazione di un’amica. All’epoca dei fatti, la donna riferì di non essere in grado di dare indicazioni su chi eventualmente potesse essere l’autore.
Le indagini della Squadra Mobile, attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di accertare che il presunto responsabile di quel ferimento, oggi indagato per il reato di offesa di persona diversa da quella cui l’offesa era diretta, di lesioni personali e di porto illegale di una pistola. Per mero errore avrebbe colpito la donna.
L’attività che ne è scaturita ha consentito di far luce anche su altre gravi vicende criminose.
Si è potuto accertare che la stessa vittima conosceva bene l‘autore del ferimento e che coscientemente ha dato false dichiarazioni alla Squadra Mobile. Risulta indagata per il reato di favoreggiamento personale.
Inoltre, il reale obiettivo di quel colpo di arma da fuoco fosse un uomo che si trovava nell’abitazione della donna.
Si tratta dello stesso soggetto che il 28 marzo 2018 fu vittima di un agguato a mano armata in piazza Fontana. In pochi giorni, la Squadra Mobile, attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza cittadina, individuò il presunto responsabile, appena ventenne, sottoposto a fermo di indiziato di delitto di tentano omicidio. Voleva vendicare il pestaggio che suo padre aveva subito due giorni prima proprio ad opera del Cesario.
Le indagini hanno anche accertato che era fiorente l’attività di spaccio di cocaina e hashish nella zona della città vecchia tra le due famiglie. Secondo gli inquirenti, individualmente ed in concorso tra loro, avrebbero detenuto e ceduto quotidianamente diverse quantità di quelle sostanze stupefacenti a numerosi acquirenti per il loro consumo e per il successivo spaccio.
In un’occasione, in cambio di 20 grammi di cocaina e di 1 kg di hashish avrebbe ricevuto in cambio denaro ed un’arma clandestina, un kalashnikov.
Uno dei due è stato inoltre ritenuto responsabile del reato di rapina perché, con il volto coperto, puntando una pistola contro la cassiera di una sala Bingo del centro cittadino, si impossessò della somma di 3.125 euro quali incasso del locale.

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