I lavoratori della Polizia Municipale di Taranto sono scesi nuovamente in piazza questa mattina, per rimarcare, ancora una volta, alcune situazioni difficili. Si punta l’indice sull’Amministrazione, Francesco Rizzo dell’Usb sottolinea che “I dipendenti del Comune della Polizia Locale sarebbero pagati al ribasso”.
Così come preannunciato, dunque, i vigili hanno nuovamente incrociato le braccia per far sentire la loro voce in merito ai diritti e alla sicurezza sul lavoro. Sin dalle prime ore di questa mattina si sono ritrovati in Piazza Municipio, per richiedere ancora una volta ascolto. “Alla luce della mancanza della presenza dell’Amministrazione durante l’incontro col prefetto, abbiamo fatto formale richiesta di conferire con il Sindaco questa mattina, durante il presidio – spiega Angelo Ferrarese, responsabile USB P.I. comparto Polizia Municipale . Ma la risposta è stata che non poteva dedicarci del tempo in quanto oggi è festa nazionale e sono previste cerimonie celebrative istituzionali. Ancora una volta ci è stata chiusa la porta in faccia”.
Circa 50 i lavoratori che oggi hanno incrociato le braccia, in un altro giorno importante per la città che celebra il settantesimo anno della Costituzione della Repubblica. “Ci sembra giusto chiedere ancora una volta, in una giornata simbolo, che le nostre richieste vengano prese in considerazione”, conclude Rizzo.
“Le adesioni sono molte di più rispetto al primo maggio. Solo 6 non hanno aderito allo sciopero. 4 hanno lavorato per la manifestazione e due in pattuglia, sono numeri forniti dall’USB. Se l’amministrazione, si legge in un comunicato dell’Unione sindacale di base, non aprirà subito un confronto su tutte le questioni, noi continueremo scioperi su scioperi in tutti i giorni festivi perché noi siamo una risorsa e non un limone da spremere”, commenta Luca Puglisi, coordinamento regionale USB.
Questo ciò che in sintesi richiedono: diritto a riposare in un giorno segnato rosso sul calendario, diritto ad un salario degno e nel pieno rispetto delle norme contrattuali. “Vogliamo sottolineare inoltre che un organico ridotto all’osso come quello attuale, costringe tutti i lavoratori a turni massacranti a discapito della vita sociale e familiare” , conclude Ferrarese.
Si ringrazia Sara Trovato
