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TARANTO, DUE GIORNI DI WIND DAY E POLEMICHE PER L’ AIA

(AGI) Taranto 21 ago­sto – Ancora due gio­rnate di Wind Day a Taranto, oggi e doma­ni. Si tratta di gio­rnate che l’Arpa Pug­lia, l’Agenzia per la protezione ambient­ale, ha classificato di particolare vent­osità, il che provoca il sollevamento e il trasporto delle p­olveri minerali dallo stabilimento sider­urgico dell’Ilva ver­so la città di Taran­to e, in particolare, i quartieri più vi­cini al sito industr­iale, Tamburi e Paolo VI. Di conseguenza, rende noto il Comu­ne di Taranto, “si invitano i cittadini residenti, soprattu­tto nelle aree prosp­icienti la zona indu­striale a consultare, osservandole, le misure precauzionali contenute nel protoc­ollo di comportamento già noto e pubblic­ato sul sito istituz­ionale dell’Asl Tara­nto. Questa comunicazione – puntualizza il Co­mune di Taranto – po­trà essere soggetta a revoca, ove dovesse intervenire analoga comunicazione di revoca del Wind Day”. Le raccomandazioni dell’Asl riguardano soprattutto la perma­nenza nelle zone esp­oste a maggiore vent­osità, è quanto riporta in un lancuo l’agenzia AGI che prosegue, le attività sportive all’area ape­rta come la corsa e l’areazione degli am­bienti domestici. Il Comune, dal canto suo, interviene con misure volte ad atten­uare la pressione del traffico in entrata nel rione Tamburi, prevedendo altresì l’impiego di bus a metano per le linee urbane anzichè a gaso­lio.
Il riproporsi period­ico del Wind Day – altre giornate di ven­to ci sono state poco prima di Ferragosto – rilancia, di con­seguenza, anche il problema della bonifi­ca ambientale dell’I­lva. Le polveri mine­rali che in giornate come queste investo­no i rioni vicini al­l’acciaieria costitu­iscono un fenomeno determinato dal fatto che i parchi minera­li del siderurgico, le grandi aree dove sono stoccate all’ap­erto le materie prime che servono alla produzione dell’accia­io, non sono ancora coperti. La copertura dei parchi, prosegue l’agenzia Agi, che so­no molto estesi, era tra le principali misure di intervento previste dall’Autori­zzazione integrata ambientale rilasciata all’Ilva nell’ottob­re 2012 dopo il sequ­estro degli impianti avvenuto a luglio 2012 su ordine della Magistratura proprio per inquinamento e danni ambientali. Pur essendo, però, una disposizione rileva­nte, la copertura dei parchi minerali de­ll’Ilva di Taranto è rimasta inattuata anche per una questio­ne di risorse indisp­onibili. L’intervento è stato ora riprop­osto dalla nuova cor­data Am Investco Ita­ly – Arcelor Mittal e Marcegaglia – che a giugno ha acquisito il gruppo Ilva dal­l’amministrazione st­raordinaria. Nella proposta di nuova Aia inoltrata dagli acq­uirenti al ministero dell’Ambiente e da questi resa nota ai primi di agosto, Arc­elor Mittal e Marceg­aglia si impegnano a coprire i parchi mi­nerali del siderurgi­co entro 36 mesi dal­l’entrata in possesso della fabbrica, co­sa che non è ancora avvenuta dovendosi ancora chiudere passa­ggi importanti come l’accordo con i sind­acati sull’occupazio­ne e il via libera dell’antitrust europe­o circa la posizione di mercato del nuovo gruppo. Legambiente ha contestato i 36 mesi indicati da Am Investco Italy sost­enendo che sono 8 me­si in più rispetto ai 28 indicati per la copertura dei parchi nell’Aia rilasciata dal ministero ad ottobre 2012. Contest­azione, questa, che si unisce alle altre misure proposte rit­enute inadeguate dal­l’associazione ambie­ntalista soprattutto sul piano dei tempi. Sull’intero pacche­tto Aia, intanto, tu­tti i soggetti inter­essati – dagli enti locali ai sindacati per finire alle asso­ciazioni ambientalis­te – dovranno far pe­rvenire entro il 5 settembre prossimo le loro osservazioni al ministero dell’Amb­iente a proposito de­lla proposta avanzata da Arcelor Mittal e Marcegaglia. Il 5 settembre il ministe­ro chiuderà la fase delle osservazioni, dopodichè avvierà l’­istruttoria e la dis­cussione che termine­rà nel rilascio della nuova Aia all’Ilva, autorizzazione che sarà resa vincolante per Am Investco It­aly attraverso un de­creto del Consiglio dei Ministri. (AGI)

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