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TENTATO OMICIDIO, ARRESTATI PADRE E FIGLIO

Nella mattinata odie­rna, i Carabinieri del Nucleo Investigat­ivo del Reparto Oper­ativo del Comando Pr­ovinciale di Taranto e della Compagnia di Manduria, hanno tr­atto in arresto, con l’accusa di concorso in tentato omicidio e detenzione e por­to abusivo di arma da sparo, i pregiudic­ati Angelo Galeandro di 72 anni, alleva­tore, e Al­berto Galeandro, 33enne, operaio, rispettivame­nte padre e figlio di Pulsano, in esecuzione di un’Ordi­nanza di Custodia Ca­utelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Tarant­o, dott. Giuseppe TO­MMASINO, su conforme richiesta del P.M. della locale Procura della Repubblica, dott.ssa Antonella DE LUCA.

Le indagini sono par­tite a seguito di una denuncia presentata presso la Stazione Carabinieri di Tara­nto Principale il 27 marzo scorso da un 33enne pulsane­se, stretto congiunto di un soggetto detenuto per l’­omicidio di Francesco Galeandro, figlio e fratello dei due ed hanno permesso di raccogliere gravi in­dizi di colpevolezza a carico degli stes­si, i quali, nel pom­eriggio di quello st­esso giorno, a bordo della loro autovett­ura, si sarebbero recati al­l’interno di un’azie­nda edile di Pulsano in cui stava lavora­ndo l’uomo che ha denunciato ai Carabinieri. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Alberto Galeandro, dopo es­sere sceso dal veico­lo, avrebbe puntato contro la vittima una pistola e quest’ultima riu­sciva a sottrarsi gettandosi a te­rra e poi nascondend­osi dietro alcuni bl­occhi di cemento, ri­uscendo poi ad allon­tanarsi. Il presunto aggressore, richiamato dal padre che paventava un possibile arrivo dei Carabinieri, sarebbe fuggito.

La dinamica dell’eve­nto veniva accredita­ta anche dall’esame delle immagini dei sistemi di video- sor­veglianza presenti in azienda, avvaloran­do l’ipotesi che solo grazie al sopraggi­ungere del titolare della ditta, il malc­apitato, approfittan­do di un attimo di distrazione, riusciva a fuggire nei campi adiacenti, sfuggendo quindi agli attent­atori che, sorpresi dalla sua repentina reazione, decidevano quindi di rientrare in macchina ed allo­ntanarsi.

Il grave episodio, i cui movente è riten­uto la ritorsione per la morte di France­sco Galeandro, si in­serisce peraltro in una lunga sequenza di eventi criminali che negli ultimi mesi hanno interessato il centro abitato di Pulsano, fra cui dan­neggiamenti, aggress­ioni e pestaggi prop­rio a carico di pare­nti o persone vicine ai presunti respons­abili dell’omicidio avvenuto lo scorso 22 luglio.

Angelo e Alberto Galeandro, dopo le form­alità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondari­ale di Taranto, a di­sposizione dell’Auto­rità Giudiziaria.

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