La proposta giunge da un’insegnante drllo storico Liceo Archita di Taranto, il riferimento è al Palazzo degli Uffici la cui ristrutturazione e fruibilità è attesa da anni dai tarantini. L’invito della Professoressa Camilla Stola è quello di nominare un commissario oppure un delegato per seguire da vicino i lsvori. Ecco il testo integrale della nota inviata alla stsmpa dalla Stola. “La vexata quaestio di Palazzo degli Uffici è tornata alla ribalta, dopo gli ampi servizi sulla grazie allo Speciale di Studio 100 curato da Angelo Caputo. Io, in qualità di docente del Liceo Archita, assieme a Nino Palma, già docente dell’Archita e presidente dell’Associazione “Aldo Moro”, Pippo Mazzarino, giornalista (architiano), Adele De Sinno, maturanda dell’Archita, ed un neodiplomato dello stesso liceo, Ivo Grande, abbiamo partecipato in diretta, da piazza Archita, alla trasmissione. Sede storica dal 1876 al 2013 dell’Archita, lo storico edificio versa in stato di abbandono ed è necessario intervenire urgentemente – come rilevato sia da Palma che da Mazzarino – per la messa in sicurezza e per la destinazione d’uso definitiva e compatibile con la storia e la dignità dell’edificio.
Da cittadina, da docente del Liceo “Archita” e da candidata al Consiglio comunale nella Lista “Movimento Civile- Cultura e Università” ho formulato una proposta: si nomini un “commissario” per Palazzo degli Uffici. Fiumi e anni di parole, progetti su progetti, speranze e sogni. Ma la realtà, amara, è quella che, ogni giorno, la città registra: Palazzo degli Uffici, uno dei simboli di Taranto, è sempre più cadente e preda del degrado. E allora, come avviene in Italia per le grandi questioni (terremoto, alluvioni, ecc.), l’amministrazione comunale proceda alla nomina di un “commissario” o di un consigliere comunale delegato che si occupi solo e soltanto di Palazzo degli Uffici. Si può anche pensare a una nomina esterna, magari individuando un professionista esperto. Taranto dispone di queste risorse. Una figura, comunque, di garanzia per tutti. Qui non c’è da mettere il cappello su una questione tanto complessa che solo una scelta unanime può risolvere. Ho fatto richiamo alla mia candidatura al Consiglio comunale – in una lista apartitica – solo per coerenza rispetto agli impegni assunti con i cittadini: Palazzo degli Uffici era e resta un capitolo centrale della rinascita di Taranto e del Borgo.
Basta parole, dunque. Ecco perché ai tarantini chiedo se la mia proposta sia o meno condivisibile. Attendiamo risposte anche e soprattutto dall’amministrazione comunale. Dal sindaco, Rinaldo Melucci, e dal Consiglio comunale tutto.
Camilla STOLA, docente del Liceo “Archita”