Un ‘territorio stuprato’. E’ così che lo vede, e con due parole lo descrive, Sergio SCARCIA, architetto e assessore alla Urbanistica e Mobilità del Comune di Taranto, invitato in Confcommercio ad un incontro con il presidente provinciale, Leonardo Giangrande, ed i responsabili delle categorie del commercio, dei servizi e del turismo sulle quali maggiormente influiscono le politiche di pianificazione del territorio. Di fatto una selezione forzata, perché non vi è settore economico sul quale la programmazione urbanistica e le politiche pubbliche della mobilità non abbiano influenza. Tanto è vero che al tavolo, Scarcia, nella sua doppia veste di referente di due settori strategici per la vita della città, ha potuto descrivere a volo radente i segni distintivi di una città che porta le cicatrici di una ‘antropizzazione spinta’ e soffermarsi poi sul metodo che nei prossimi mesi caratterizzerà il lavoro del suo assessorato.
Un metodo che dovrà portare a quel ‘disegno di città’, che sia il risultato di un percorso partecipato, come si dice in gergo dagli stakeholder, e sintesi di una visione ampia che tenga conto del tutto (la costa, la campagna, le aree urbane) e che ricucia i pezzi di un territorio smagliato dalla mancanza di programmazione . Dunque, il confronto a più livelli che Scarcia sintetizza con 3C (Conoscenza/Condivisione/Concertazione).
Si partirà verso fine ottobre con una quattro giorni dedicata a Città Vecchia; un contesto urbano che ha attirato, con il Concorso internazionale di Idee promosso da Invitalia, studi e archietti di fama ma che richiede comunque che la città faccia le sue scelte tra le proposte presentate dai concorrenti. Contestualmente si è ripreso a ragionare del DPP (Documento Programmatico Preliminare) propedeutico al PUG (il Piano Urbanistico Generale), percorso avviato dalla passata Amministrazione e fermo dopo la revoca dell’incarico al prof. Dino Borri, al quale era stato affidato l’incarico di redazione del Piano. Tra gli obiettivi primari programmare la trasformazione della città sul mare in città di mare, valorizzi il rapporto tra il territorio e il mare e le sue attività economiche e produttive. Centrale in tal senso per Confcommercio il Piano delle Coste, uno strumento di pianificazione fondamentale per lo sviluppo delle attività commerciali, turistiche e della pesca.
Per quanto concerne infine il Piano della Mobilità, in assenza del quale si sono effettuate scelte negli ultimi anni fortemente contrastate dalle categorie del Terziario, esiste già un percorso avviato con il Piano di Area Vasta che attende solo di essere attualizzato e riportato ai cambiamenti ed ai nuovi bisogni del territorio, dunque la strada è stata tracciata e non resta che da percorrerla.
