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USURA ED ESTORSIONE, ARRESTATI MADRE E FIGLIO INCENSURATI

I Carabinieri della Compagnia di Taranto arrestano madre e figlio accusati di usura ed estorsione.

I Carabinieri della Compagnia di Taranto, nell’ambito di un’operazione denominata “Faenus”, hanno dato esecuzione a 2 provvedimenti cautelari emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, dr. Giuseppe Tommasino, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica presso il medesimo Tribunale, dr. Enrico Bruschi, nei confronti di una 57enne ed un 34enne, rispettivamente madre e figlio, entrambi incensurati, tarantini, ritenuti responsabili a vario titolo di usura in concorso ed estorsione aggravata e continuata in concorso.

Le indagini, avviate dai militari nel settembre del 2017 e coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno avuto inizio a seguito della denuncia sporta da un operaio stagionale dell’ex Ilva, vittima di usura; i successivi accertamenti, condotti con strumenti di investigazione diretta e con l’ausilio di attività tecniche, hanno consentito di appurare l’effettiva esistenza di altre vittime, tutte in stato di bisogno, e soprattutto l’individuazione di un’intera famiglia che si sarebbe dedicata all’esercizio di tale illecita attività, tutto sarebbe stato aggravato dal metodo estorsivo. Nel corso delle indagini è emerso che l’attività usuraia non sarebbe stata esercitata per finanziamenti di grandi cifre bensì di “piccoli prestiti”, elargiti con la presunta pretesa di un tasso di interesse altissimo, che poteva variare tra il 30-40 % mensile, precludendo alle vittime ogni possibilità di estinguere il debito contratto.

Le intercettazioni telefoniche avrebbero fatto emergere un clima ritenuto vessatorio ed intimidatorio assunto dagi presunti aguzzini nei confronti delle vittime che avrebbero ricevuto minacce del tipo: “non trovare più scuse che io vengo a casa e butto la porta a terra”.

In sintesi, nell’ambito di un’operazione in cui sono indagate complessivamente 5 persone, il G.I.P. del Tribunale di Taranto ha emesso una misura cautelare a carico dei due soggetti per il reato di “Usura in concorso” ed “Estorsione aggravata e continuata in concorso”. Nel corso delle perquisizioni i Carabinieri hanno sequestrato presso l’abitazione della 57enne, un’agenda contenente appunti manoscritti indicanti i nominativi delle presunte vittime con accanto indicate somme di denaro, mentre presso l’abitazione del 34enne, la somma contante di 2.000 euro. Madre e figlio, sono stati condotti presso le rispettive abitazioni e sottoposti agli arresti domiciliari.

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