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VENDITA ILVA. RIVA RICORRE AL TAR

Il gruppo Riva ricorre al Tar Lazio per l’annullamento del decreto ministeriale che permette la cessione dei complessi aziendali di Ilva Spa in Amministrazione Straordinaria. Il ricorso, secondo quanto riportato dall’ANSA, è stato presentato nell’interesse di Riva Fire e contro la Presidenza del Consiglio, i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico nonchè gli amministratori straordinari del Gruppo Ilva e la stessa Ilva Spa in A.S.
L’Ilva, durante la gestione Riva, “operava nei limiti per le emissioni atmosferiche stabilite dall’Aia rilasciata dal Ministero dell’ambiente» nel 2011, si legge nel ricorso. Viceversa «i commissari nominati dal governo» non sono riusciti a «dare attuazione» all’Aia «nei termini originariamente stabiliti» come «si pretendeva dai titolari dell’impresa ingiustamente privati della stessa anche in base alla necessità di attuare piano ambientale».
Nel ricorso è scritto che «L’Ilva è stata gestita in perdita e privata di qualsiasi prospettiva industriale. Sin dal suo insediamento il Commissario Gnudi ha mostrato di considerare la vendita dell’impresa l’unico possibile esito della procedura». Secondo il documento nel 2013 l’Ilva in gestione commissariale ha perso 2,4 mld di ricavi rispetto allagestione proprietaria al 2011. Questa gestione «ha condotto all’insolvenza» l’impresa.
Il decreto impugnato, a parere dei legali di Riva Fire, è «un provvedimento del tutto abnorme» e “viziato per eccesso di potere» e «illegittimo» per violazione della Costituzione, adottato in base ad un’istanza presentata non dal soggetto titolare dell’impresa e dei suoi beni, ma da un soggetto (i commissari straordinari ndr.) che rispetto all’impresa dispone solo di un potere di gestione specificamente finalizzato all’attuazione delle misure c.d. di ‘ambientalizzazionè».
I commissari straordinari, secondo la tesi dei legali del gruppo Riva, non avrebbero il «potere di vendere o affittare complessi aziendali dell’Ilva S.p.a.» in quanto «nessuna norma primaria attribuisce ai commissari straordinari il potere di compiere atti di disposizione dei complessi aziendali senza che sia stata dimostrata l’impossibilità di proseguire l’attività d’impresa». (ANSA).

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