Vai al contenuto

(VIDEO E FOTO) CAMERA IPERBARICA DELL’OSPEDALE MILITARE SALVA NOVANTENNE

Nella serata del 16 gennaio 2018 il Servizio di Medicina Iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto è stato allertato dal Pronto Soccorso dell’Ospedale Perrino di Brindisi, per effettuare un trattamento di ossigenoterapia Iperbarica, in emergenza, a favore di una novantenne di Cellino San Marco, ricoverata in coma per un avvelenamento domestico da monossido di carbonio.

Dopo le prime cure e la stabilizzazione della paziente, veniva attivato il team di personale reperibile del nosocomio militare, composto da personale sanitario, subacqueo e tecnico della Marina Militare e di rianimatore iperbarico della ASL di Taranto, consentendo in tempi rapidi, dopo l’effettuazione degli esami diagnostici preliminari opportuni, il trasferimento della paziente da Brindisi a Taranto e l’effettuazione del trattamento richiesto, consistente in un ciclo di sedute da ripetere in giorni successivi in camera iperbarica, il primo dei quali ha avuto termine intorno alle ore 4 antimeridiane del 17 gennaio.

“I trattamenti in Ossigenoterapia Iperbarica si prefiggono lo scopo non solo di scongiurare i rischi immediati derivanti dall’avvelenamento, ma anche il pericolo di sequele neurologiche a distanza. Un esempio è rappresentato dalla cosiddetta sindrome post-intervallare, caratterizzata da gravi danni cerebrali permanenti, disorientamento e amnesia, pericolosissimo quadro che può instaurarsi dai 2 ai 40 giorni dopo l’esposizione al Monossido di Carbonio” come evidenziato dal Capitano di Vascello Vincenzo Mascellaro, Direttore del Centro Ospedaliero Militare di Taranto.
“L’impianto iperbarico della Marina Militare rappresenta una importante realtà all’interno della Provincia per quanto riguarda la gestione di emergenze ed urgenze iperbariche che comprendono, oltre alle intossicazioni da monossido di carbonio, anche agli incidenti subacquei da decompressione, le ulcere cutanee, la sordità improvvisa, l’osteonecrosi asettica della testa del femore, le varie forme di gangrena, i gravi traumi da schiacciamento e le fratture a rischio. Rappresenta sicuro motivo di orgoglio poter intervenire in maniera così determinante al fianco delle strutture sanitarie locali al fine di salvare vite umane”.
Sul territorio pugliese la Marina Militare è in prima linea dal 2003 nella gestione delle emergenze iperbariche con 1131 pazienti trattati presso il Centro Ospedaliero Militare di Taranto (per un totale di 8270 sedute) che dal 2015, a seguito di accordo intercorso tra la forza armata e la Regione Puglia, continua ad essere ininterrottamente aperto all’utenza civile per trattamenti di ossigenoterapia iperbarica in elezione, a favore di pazienti affetti da numerose patologie di vario genere (come le ulcere cutanee, la sordità improvvisa, l’osteonecrosi asettica della testa del femore) per le quali tale tipo di terapia ha dimostrato scientificamente la propria grande efficacia.
Tali attività vengono condotte in accordo a precise indicazioni e rigorosi protocolli d’impiego in sinergica e puntuale collaborazione tra personale della Marina Militare (Ufficiali Medici, sanitari, subacquei, tecnici civili) e medici rianimatori iperbarici referenti delle A.S.L. del territorio con cui esistono appositi accordi di collaborazione.

Lascia un commento