Nuovo Iacovone, pubblicato il bando: ci sono i Ladisa
Il progetto degli attuali proprietari del Taranto era già stato anticipato durante la puntata di 100 Sport Weekend dello scorso 10 ottobre
(Di Dario Gallitelli) – Parte ufficialmente l’iter per la gestione del nuovo stadio e centro sportivo “Erasmo Iacovone”, impianto simbolo dei Giochi del Mediterraneo 2026. Il Comune di Taranto ha pubblicato il preliminare per l’avvio del partenariato pubblico-privato (PPP), proposto dalla Direzione Lavori Pubblici e Infrastrutture.
Primo a manifestare interesse è stato Vito Ladisa, la cui proposta poggerebbe su una gestione pluriennale attraverso un project financing finalizzato a trasformare lo Iacovone in un hub multifunzionale, aperto tutto l’anno tra sport, eventi e spazi verdi.
L’ipotesi di un coinvolgimento diretto degli attuali proprietari del Taranto Calcio nella futura gestione dell’impianto era già stata anticipata lo scorso 10 ottobre durante la trasmissione 100 Sport Weekend in onda sulle nostre frequenze (clicca qui per rivedere la puntata, dal minuto 34.00), in cui si era parlato in anteprima del progetto analizzandone le diverse componenti, sia strutturali sia logistiche, che andranno a comporre il nuovo complesso sportivo.
Il nuovo Iacovone, ristrutturato con circa 70 milioni di euro di fondi pubblici, sarà un impianto moderno e polivalente. L’obiettivo dell’amministrazione è garantire una gestione sostenibile e continuativa, evitando che la struttura gravi sulle casse comunali una volta terminati i Giochi.
Nel progetto dei Ladisa, come anticipato trovano spazio anche opere complementari, con un’attenzione particolare alla realizzazione del Centro sportivo Iacovone, con campi per i più giovani, percorsi pedonali e ciclabili, aree verdi, spazi per la ristorazione e l’area hospitality, oltre a foresterie e sale polifunzionali. Un’infrastruttura pensata per rendere l’area viva tutto l’anno e pienamente integrata con la città.
Dal canto suo il Comune di Taranto ha stimato in circa 312 mila euro l’anno i costi complessivi di gestione del vecchio impianto (plausibile, anzi certo che tale tariffa, una volta che il nuovo Iacovone risulterà essere fruibile, sia poi rivista al rialzo, ndr). Sulla base di questi dati, i soggetti interessati — tra cui i Ladisa — dovranno ora presentare le proprie proposte economiche e tecniche.
L’obiettivo finale appare chiaro: fare dello Iacovone non solo la casa del Taranto, ma un motore di sviluppo urbano e sociale per l’intero territorio jonico.

 
								 
                
 
            