Taranto e Spal, destini intrecciati. Bitetti, Fabbri ed occhio all’art. 52 delle NOIF

Taranto e Spal, destini intrecciati. Bitetti, Fabbri ed occhio all’art. 52 delle NOIF

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Il tassello più importante pare aver finalmente trovato l’alloggiamento corretto. Il mosaico, troppo a lungo fermo in attesa degli eventi, si arricchisce della tessera che mancava, quella più importante, che adesso, con la tornata elettorale ormai conclusa, ha un nome, un cognome ed un volto: quello di Piero Bitetti.

In attesa dell’insediamento ufficiale del nuovo Primo Cittadino, che stando ai rumors potrebbe avvenire agli albori della prossima settimana, l’affaire Taranto Calcio sembra essere una di quelle tematiche, che a causa delle ristrettissime tempistiche a disposizione, potrebbe assumere un carattere d’urgenza. Da informazioni in nostro possesso, l’entourage del Sindaco eletto sarebbe già al lavoro al fine di affrontare in maniera tempestiva quelli che saranno gli step necessari alla ripartenza del calcio a Taranto.

Proprio in questo senso il destino della piazza jonica, parrebbe correre su un binario parallelo a quello di un’altra sfortunata (e blasonata) piazza del calcio italiano, quella Spal, che dopo aver assaggiato la Serie A, si ritrova a fare i conti con il disastro firmato Joe Tacopina.
La vicenda del club estense, si differenzia da quelle di Turris e Lucchese, cui nelle scorse ore la Figc ha revocato l’affiliazione, mettendo di fatto la parola fine sulle loro matricole, in quanto l’avvocato newyorkese avrebbe manifestato la volontà di rimanere in sella nonostante l’esclusione dal prossimo campionato di Serie C, ripianando la massa debitoria e saldando le spettanze con i tesserati.
Idea, che nonostante i 50 milioni investiti da Tacopina, sarebbe stata respinta dal primo cittadino Fabbri, che avrebbe già attivato i contatti con la Federazione al fine di valutare la possibilità di procedere con l’applicazione dell’art. 52 delle NOIF che consentirebbe, qualora una società non sia stata ammessa al campionato di competenza per motivi diversi dalla rinuncia o dalla mancata iscrizione, ma non risulti fallita o sottoposta a liquidazione giudiziale, di procedere con la richiesta di ammissione di una nuova società in una categoria inferiore, nel rispetto dei principi di continuità territoriale e sportiva. Tale richiesta ovviamente, dovrà essere sottoposta alla valutazione della Lega competente, dopo aver incassato il responso della FIGC.

In soldoni, a prescindere dalla revoca dell’affiliazione, un nuovo soggetto giuridico potrebbe richiedere l’iscrizione al campionato di Eccellenza, in quanto il sia la Spal che il Taranto non sono stati dichiarati falliti e non hanno rinunciato all’iscrizione. Tuttavia, l’ammissione dei due club sarebbe subordinata alla valutazione della Lega Nazionale Dilettanti e della FIGC, che considereranno la continuità territoriale e sportiva, ma sopratutto il rispetto dei requisiti previsti ed al pagamento di debiti tributari e derivanti da contratti di lavoro.

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Dario Gallitelli
sport@studio100.it


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